Fino a qualche anno fa, non avrei scommesso nulla sul cinema italiano contemporaneo. Trovavo squallide le solite commediole che, puntualmente, riempiono le nostre sale. Poi, per una certa ragione (che Murakami chiamerebbe senza dubbio “un percorso del caso”) ho iniziato ad avventurarmi nei meandri di quel cinema italiano che tanto avevo snobbato, ed è stato amore a prima vista. Ma solo con lei, con Margherita Buy.
Margherita Buy (Roma, 1962) si è imposta sulle scene già negli anni 80, facendosi apprezzare sin da subito in tutto il nostro Bel Paese. Per la sua naturalezza, per il suo fascino cristallino o forse per il suo celebre temperamento ansiogeno. Per qualche motivo, Margherita Buy continua a essere onnipresente nelle sale italiane, recitando ogni anno in una grandissima mole di pellicole di varia qualità. Personalmente, di lei amo quel pregiatissimo tocco di sobrietà che la contraddistingue rispetto alle sue altre colleghe, una qualità che non ha mai perso in trent’anni di carriera.
Malgrado il successo assodato, però, la Buy è spesso criticata per il typecasting a cui è rimasta ancorata. Si dice che faccia sempre gli stessi film, le stesse parti, che non reciti ma che porti sullo schermo se stessa. Che sia vero o no, ecco un elenco di pellicole che mostrano quanto la Buy meriti -a mio parere- il titolo di nuova regina del grande schermo:
Continua a leggere →